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Posted by : SimoneGallina™
martedì 14 gennaio 2014
Zero perché il mondo è finito e non ce ne siamo accorti. Perché è finita
la nostra fiducia nei confronti di qualsiasi istituzione, di qualsiasi
forma di rappresentazione, di qualsiasi senso che voglia dirsi unico,
atavico, assoluto, definitivo. Zero perché i soldi sono finiti. Da un
pezzo. E noi di soldi nostri non ne abbiamo mai avuti. Zero perché
quando sono cadute le maschere delle mille opportunità che doveva darci
il terzo millennio, ci siamo ritrovati senza scelta. Spalle al muro.
Zero che è la metà di un codice binario, nostra essenza linguistica. Il
codice del DNA che lasceremo ai figli degli immigrati. Zero perché qua
fuori non c’è più nessuno. Zero perché finalmente possiamo partire
perché sappiamo da dove partire. Zero come tutto quello che abbiamo da
perdere. Zero come la fiducia in noi stessi che faremo finta di avere.
Zero come quello che vogliamo dire. Zero quello che c’è rimasto da dire.
Zero quello che abbiamo capito finora. Zero è forse tutto ciò che
riusciremo a capire. Zero è il buco nero che risucchia il nostro
universo pieno di rifiuti. E risucchia anche l’unica parola che lo
compone. E tutte e quattro le sue lettere. Zero come la farina dei
parlamentari, dei ragazzi dei quartieri alti, e di quelli dei quartieri
bassi. Zero come il coraggio, come la paura, come la rabbia, come la
vendetta e come la pace. Zero come ieri, oggi e domani. Zero come queste
righe. Zero come noi.
http://zerovideo.net/
http://zerovideo.net/
Zero
because the world is over and we didn’t realize it. Because our trust
towards any institution, any form of representation, any meaning
claiming to be unique, absolute, definitive is over. Zero, because money
is over, since long ago, and we never had our own money. Zero, because
when the masks of thousands of opportunities the third millennium was
supposed to give us have fallen down, we had no choice for us. Back to
the wall. Zero, half of the binary code, our new linguistic essence and
DNA code we’ll leave to the children of immigrants. Zero, because nobody
else is out here. Zero, so we can finally leave, since now we know
where from. Zero, like what we have to lose. Zero, like the
self-confidence we’ll pretend to have. Zero, like what we have to say,
like what’s left us to say; like what we have understood so far. Zero is
probably all we’ll be able to understand. Zero is the black hole that
sucks-in our universe, full of rubbish; and that sucks-in even the word
itself that names it, and all its four letters. Zero, like the MP’s
flour, the posh district guys’ flour, and the one of the slum’s guys.
Zero, like courage , like fear, like rage, like revenge and peace. Zero,
like yesterday, today and tomorrow. Zero, like these words. Zero, like
us.